[Ambientazione] Sabbat - Ritae, Descrizione degli Auctoritas e Ignobilis Ritae

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positrone76
view post Posted on 31/12/2011, 14:04




AUTORICTAS RITAE

"Questi rituali sono atti a rafforzare i legami di lealtà e fraternità di tutti i membri della setta soprattutto quelli più giovani. Sono molto rispettati e ogni rituale è seguito con attenzione massima da ogni cainita che ne prende parte"

La Vaulderie
I vampiri del Sabbat prendono molto seriamente l’eterna lotta in cui sono impegnati, al punto da non tollerare alcun tipo di dissenso nei ranghi. Dalla più umile delle reclute al priscus più esaltato, il Sabbat garantisce reciproca lealtà tra i membri grazie ad un ritus noto come Vaulderie.
La Vaulderie è come un Legame di Sangue, anche se differisce per intento e funzioni. Nessun Sabbat si sottometterebbe volontariamente ad un legame di sangue, giacchè lo considera strumento degli anziani per ridurre in schiavitù la progenie. Eppure i Cainiti giurano Vaulderie reciproca e si legano non ad un individuo, ma a un intero branco, e tutto questo per la maggior gloria del Sabbat.
Chi ignora la complessità della Vaulderie tende a considerarla una semplice condivisione di vitae vampirica messa in una coppa e poi bevuta a turno. In realtà, la questione ha risolti profondamente mistici.
Per iniziare il rituale il sacerdote si serve di un oggetto usato esclusivamente per la Vaulderie e si taglia le vene dei polsi. Lo strumento per l’incisione può essere uno stiletto, un rasoio dalla lama di argento o un punteruolo. Per attribuire maggior solennità al ritus molto branchi adoperano elaborati oggetti taglienti, decorati con fini incisioni, spirali o piccole gocce di sangue cristallizzato.
Il sacerdote raccoglie il suo sangue in una coppa e passa la lama a ogni Sabbat presente, che incide la propria carne e sanguina nel calice. La coppa viene poi ripassata al sacerdote,che recita una formula di incantamento, facendo del calice e del suo contenuto un terribile sacramento da cui tutti attingono con gioia.
La Vaulderie può essere celebrata in qualsiasi momento: prima di una assalto, durante importanti riunioni del Sabbat, come iniziazione o Rito di Creazione di nuovi membri, e durante gli estebat del branco. Si tratta del rituale che sta alla base di tutti gli altri ritae della setta, e gode del rispetto più assoluto.
L’effetto di questo rito è noto come Vinculum, o “nodo di sangue”. Questi nodi costringono i membri del branco gli uni agli altri, generando una mutua lealtà, oltre a tenere alto il morale. Data la natura mistica della Vaulderie, però, i Vinculi sono imperfetti: potrebbe darsi che quello che il membro di un branco sente nei confronti di un compagno una notte sia una bazzecola in confronto di ciò che può sentire la notte successiva. La potenza del Vinculum può variare ogni volta che si compie il ritus. Tuttavia una pratica frequente della Vaulderie crea l'equivallente di un legame di sangue 2 tra tutti i membri. Questa pratica così frequente tuttavia non è sempre accettata dai membri di un branco per il senso di minore libertà d'azione che offre rispetto ad una pratica meno frequente.
Coloro che rifiutano o si oppongono ad una Vaulderie non sono visti in favore dagli altri del Sabbat. I vampiri che rifiutano di partecipare alla Vaulderie almeno una volta al mese subiscono l’ostracismo dei compagni di setta , e molti vanno a far parte dei “rinfreschi” per il successivo Banchetto di Sangue o vengono distrutti sommariamente.

La Monomachia

E’il metodo scelto dal Sabbat per risolvere le controversie tra i membri. Permette ai vampiri di affrontarsi in duello per verificare chi ha ragione. Difficilmente decisioni importanti vengono prese in questo modo: tra una proposta seria e una sciocca viene accettata la prima , anche se il suo sostenitore ha perso la monomachia. Questo diritto può essere usato per risolvere dispute tra i membri del Sabbat, ed è ritualizzato in un’appendice del Codice di Milano:

Rito I:quando, tra due membri del Sabbat, si abbia a verificare un contrasto, questo sarà risolto tramite Monomachia. Ogni membro del Sabbat, che abbia superato i Riti d’Iniziazione, può proclamare la sfida nella Monomachia contro ogni altro membro del Sabbat, a prescindere da età e posizione.
Rito II:una volta proclamata la Monomachia, lo sfidato deve scegliere se accettare o declinare prima della seconda alba dalla notte della sfida, o questa sarà da considerarsi rifiutata. Declinando, lo sfidato ammette il suo errore, ed aderisce alle tesi dello sfidante.
Rito III: se accetta, il vampiro sfidato ha diritto a decidere il fine della Monomachia: questa può terminare con la semplice resa dello sconfitto, il Torpore, la morte o con la Diablerie.
Rito IV: se i due vampiri coinvolti nella Monomachia non hanno fatto almeno una Vaulderie nell’ultimo mese, sono costretti a officiare questo rito due volte prima del duello, la prima volta una notte prima, e la seconda un’ora prima dello scontro.
Rito V: se lo sconfitto, sia per rifiuto che per inferiorità, della Monomachia mantiene il proprio titolo, questo può essergli tolto in caso fallisca una missione affidatagli dal diretto superiore. Il diretto superiore del vampiro sconfitto è l’unico che ha il potere di revocare il titolo di questo.
Rito VI: se uno dei vampiri distrutti nella Monomachia ricopriva una qualche carica, il vincitore ha il diritto di scegliere il successore a quel titolo.

Il Bagno di Sangue

Questo ritus si celebra quando si deve riconoscere il diritto di un vampiro a reclamare un determinato titolo come quello di Vescovo o Cardinale: il Bagno di Sangue conferma il nuovo status di vampiro all’interno della setta. Tutti i Sabbat che desiderano servire il nuovo signore dovranno assistere alla cerimonia, perchè l’assenza immotivata costituisce un grave affronto per il nominato. A cominciare dal sacerdote che conduce il ritus, i capi della setta presenti e gli altri Sabbat a turno si fanno avanti e si inginocchiano esprimendo il loro sostegno e la loro alleanza al Cainita, e versando un po’ del loro sangue in una vasca o grossa bacinella.
Il vampiro che ha ricevuto la carica rende onore e da consigli a ognuno dei presenti, esaltando i benefici che il Sabbat trarrà dalla condivisione della sua sapienza. Infine si bagna nel sangue versato per lui nel bacile. Tutti i vampiri si abbeverano con questo sangue (che a volte viene consacrato come nella Vaulderie), simboleggiando così che condividono volontariamente tutto ciò che il nuovo signore avrà da offrire.

Il Banchetto di Sangue

Il Banchetto serve sia come sostentamento che per esprimere il piacere di rappresentare l’anello finale della catena dei predatori.E’un “pasto” rituale, in cui le prede catturate sono sospese al soffitto, legate a sculture o comunque immobilizzate, consentendo a tutti i vampiri presenti di di nutrirsene a piacere. Il festino è al contempo un evento sociale ed un ritus strutturato, e molti Sabbat ne fanno un’occasione mandana, sfoggiando gli abbigliamenti più stravaganti.
In preparazione del Banchetto viene istituito uno speciale Branco o gruppo di caccia con il compito di raccogliere, durante la notte precedente, alcuni mortali, o magari anche un paio di vampiri rinnegati. Durante la presentazione formale effettuata dal gruppo di caccia di fronte al Sabbat di rango elevato, tra ringhi di acclamazione e sfoggio di zanne, l’officiante del ritus riceve ciascuna vittima e ringrazia il cacciatore baciandolo sulla fronte.Poi porge la vittima agli addetti alla preparazione; essi legano mani e piedi del malcapitato e le attaccano a catene per posizionarlo al livello delle teste degli ospiti, oppure lo inchiodano per impedigrgli anche il minimo movimento.La notte seguente, dopo che sono arrivati tutti gli ospiti - il ritardo è considerato grande maleducazione - l’officiante da inizio al rito del Sabbat.
A quel punto i Cainiti presente aprono a morsi la carne delle vittime per cibarsi di vitae fresca, spesso leccando le ferite per evitare sprechi ( Alcuni Banchetti assomigliano però ad orge sanguinarie, in cui la vitae è sparsa ovunque senza ritegno. A queste empie riunioni, i Sabbat sguazzano letteralmente nella vitae delle vittime, contorcendosi in carnale lussuria tra il sangue e la violenza).
I diversi modi di nutrirsi sono tutti rappresentati in queste occasioni: molti Lasombra e Toreador Antitribu bevono il fluido servendosi di flutes per lo champagne, mentre gli antitribu dei Brujah e dei Malkavian prefriscono nutrirsi direttamente dalla “bottiglia”.
Il Sacerdote che officia il rito ha il diritto di prima scelta per surgere il sangue dalla vittima da lui designata.

L’impegno

Il Sabbat cresce notte dopo notte grazie soprattutto alla sua unità di intenti e all’ambizione. Tutti i membri, dall’infima recluta allo stesso reggente, prendono parte al ritae dell’Impegno. La partecipazione collettiva e la pratica del rituale aiutano a unificare i membri della setta, in modo molto simile alla Vaulderie. In sintesi, l’Impegno è un patto formale di alleanza con cui i vampiri giurano fedeltà al Sabbat. L’evento ha il compito di ricordare il motivo per cui i Sabbat esistono.
La cerimonia si apre con la declamazione del branco del proprio credo Sabbat. L’evento ha luogo nella notte del solstizio di inverno. Nelle maggiori città i branchi nomadi si radunano con le congreghe locali. Quando è possibile, questo importante ritus viene officiato da un membro di Status superiore al semplice sacerdote, per esempio un vescovo o un arcivescovo. Idealmente il rito dovrebbe svolgersi su di una spiaggia, lungo ad un fiume, vicino ad una cascata, o comunque nei pressi di acqua corrente; se ciò non è possibile basta una fontana. Branchi in situazioni disperate possono servirsi di un semplice lenzuolo di stoffa bianca. L’acqua rappresenta la natura implacabile della setta: come l’acqua trova sempre la strada per superare un’ostruzione, così il Sabbat troverà il modo di distruggere i terribili progenitori.
Il ritus termina spesso con la Vaulderie e il giuramento di proteggere i segreti del Sabbat fino alla Morte Ultima.

I Riti di Creazione

A sentire i vampiri al di fuori della setta, tutti i Sabbat sono stati creati per capriccio del caso, con le reclute che vengono dissanguate, sottratte alla morte con poche gocce di sangue, prese a badilate sulla testa e sepolte perchè si scavino l’uscita con l’aiuto della frenesia provocata dalla sete. Inutile dire che non è proprio così. Tecnicamente, i Riti di Creazione si svolgono in modo molto differente.
I Sabbat utilizzano il sistema della “badilata” solo in tempi di Jyhad: questa procedura consiste nel riunire un buon numero di vittime, Abbracciarle con la minima quantià di sangue possibile, storidirle con un colpo di badile in testa e seppellirle in una fossa comune. I Cainiti appena Abbracciati si risvegliano in fretta e sono costretti a scavare per uscire dalla tomba e placare la frenesia, spesso a scapito dei vampiri più deboli sepolti con loro. Questo metodo è semplice, relativamente rapido e abbastanza efficace nello strappare a forza l’Umanità della vittima.
I Riti di Creazione sono un affare molto più serio, e segnano il passaggio tra la semplice non vita e lo status di Vero Sabbat. Solo i Veri Sabbat hanno il diritto di poter scegliere nuove reclute della setta. Essi osservano potenziali membri per diversi giorni, settimane e (in alcuni casi) anni, valutandone la determinazione e la prestanza fisica. Dopo l’Abbraccio, il nuovo vampiro potrà essere sottoposto ai Riti di Creazione dopo che avrà provato alla setta il suo valore.
I Riti di Creazione sono sempre effettuati in presenza di un sacerdote. Il rito in sè è abbastanza semplice: il sacerdote si limita a toccare la testa dell’iniziato con un marchio infuocato e lo conduce a pronunciare un voto di alleanza. La cerimonia che precede i Riti di Creazione può invece variare di molto, essendo a discrezione del sire Cainita. I Riti hanno più di una funzione, sia a livello pratico che simbolico. Le fiamme aiutano a ridurre la paura del fuoco, mentre la cerimonia insegna al nuovo membro cosa ci si aspetta da lui in quanto Vero Sabbat. Subito dopo i Riti di Creazione segue una Vaulderie, che vincola il Cainita al branco - la sua nuova ed immortale famiglia.

I Sermoni di Caino

Alcuni Sabbat danno grande valore alla conoscenza del Libro di Nod, mentre altri non se ne curano affatto o no ne sanno nulla, e vedono l’apparenza alla setta come una guerra e violenza senza fine. Quelli che prendono seriamente la storia delle origini si riuniscono spesso per ascoltare dei sermoni che ricordino loro chi e cosa sono. La rievocazione serve proprio a rafforzare la lealtà al Sabbat e alla sua ideologia. I membri del branco si alternano nella recita dei passaggi del Libro di Nod, mentre i comapgni seduti a semicerchio reggono una candela e meditano su quanto stanno ascoltando. I sermoni sono spesso seguiti da una Vaulderie e, nei branchi più colti, da intese disquisizioni intellettuali. Certi membri dibattono fino all’alba del passaggio letto durante il ritus.
La storia dei vampiri, specialmente riguardo alla leggende di Caino e alle epoche più lontane, viene tramandata per lo più oralmente, essendo davvero scarse le copie circolanti del Libro di Nod. Sono pochi, per non dire nessuno, i branchi del Sabbat che concordano sul significato esatto di un determinato passaggio del libro. A tale proposito, la setta è divisa: alcuni Sabbat credono che fino a quando lo spirito del Libro di Nod viene preservato, la correttezza filologica è irrivelante, mentre altri credono importante che tutto il Sabbt abbia lo stesso referente, e da qui la necessità di un testo standardizzato. Lo scisma genera un’infinità di opinioni personali sull’argomento: ci sono sostenitori violenti dell’uno o dell’altro estremo dello spettro, oppure una generale ambivalenza per i pareri di chi appartiene al proprio branco

La Festa dell’Estinto

Il “Festival dei Morti” avviene durante la seconda settimana di Marzo. Tutti i Sabbat in città vi prendono parte e i branchi nomandi si dirigono nella più vicina città governata dal Sabbat per festeggiare insieme ai confratelli. Lo scopo è di celebrare il vampirismo e l’immortilità, ridendo in faccia alla morte ed al decadimento. I festeggiamenti culminano in un Banchetto di Sangue di proporzioni epiche, mentre si celebrano Vaulderie notturne tra i branchi del Sabbat riuniti per l’occasione. I festeggiamenti sono allestiti su misura per ogni singolo branco, e l’evento ha tante celebrazioni differenti quanti sono i punti di conatatto. Alcuni branchi si dedicano ai sacrifici, altri danzano in cerchio attorno al falò usando corpi dissotterrati o cadaveri come compagni di ballo. Altri ripropongono i passaggi del Libro di Nod. Sullo sfondo di tutte queste celebrazioni Vescovi ed Arcivescovi osservano con interesse dai loro sanguinolenti baccanali, incoraggiando i perversi “figliuoli” ad esprimere tutto ciò che vuol dire essere un vampiro.
Una usanza molto ricorrente vede impegnati sei contendeti Sabbat contro altrettante vittime umane. I vampiri useranno tutti i mezzi della loro fantasia per uccidere e smembrare le vittime umane causando le sofferenze più atroci e cercando di sprecare meno sangue possibile. Il risultato viene votato da una giuria di giudici, e il vincitore riceve l’onore di spillare per primo la vitae durante il Banchetto di Sangue.
I Sabbat passano l’intera settimana socializzando e gozzovigliando. I branchi cacciano a loro piacimento, dandosi poca pena a nascondersi agli occhi mortali. Tutto ciò che è importante nella natura vampirica deve essere glorificato in questa celebrazione dell’immortalità, e spesso i branchi si radunano per scambiarsi storie di guerra e preparare piani segreti.

La Danza delle Fiamme

Per la maggiorparte dei cainiti il fuoco è un elemento da temere, rispettare o evitare. Ma ciò non ha valore per il Sabbat. Anche se lo temono come gli altri, i Sabbat non sono disposti a trasformare la paura in un punto di forza per i nemici. In un certo senso lo sfoggio di coraggio mostra quanto la seta sia davvero fanatica: essi accettano volentieri qualcosa che è anatema per gli altri vampiri, per poi adoperarlo contro i nemici sperando che faccia più vittime tra loro che non nei compagni di branco. Per essere un Vero Sabbat bisogna affrontare il Rotschreck e dominarlo. Il controllo del fuoco consente al Sabbat di usare questa potente arma contro altri della propria specie.
La Danza delle Fiamme non ha vincoli precisi: i sacerdoti possono indirla quando sentono la necessità di rialzare il morale o di riunirsi. Solitamente la si celebra prima di una spedizione bellica, e più gruppi alla volta si ritrovano per predervi parte. Questo ritus è in tutto e per tutto una prova di coraggio. Dato che il Sabbat da grande importanza al libero arbitrio, i singoli membri del branco possono rifiutare di partecipare, ma così facendo metteranno a rischio la loro responsabilità, e gli altri membri potranno deriderli ed accusarli di codardia.
Per avviare il ritus, il sacerdote accende un grande falò in un luogo lontano dagli sguardi dei mortali. Aiutati dal ritmico battere dei tamburi e dai canti rituali, i partecipanti entrano in una trance simile alla frenesia, volteggiando intorno alle fiamme e persino prostandosi davanti alla conflagrazione. Quando la cerimonia raggiunge il culmine, i vampiri cantano, farneticano e si incoraggiano a saltare tra le fiamme. Producono fantastiche acrobazie e capriole aeree sempre impegnative, fino a che non sono esausti. La Danza delle Fiamme si convlude quando l’ultimo vampiro presente crolla per la fatica.

Il Grande Ballo

Si tratta della conclusione dell’anno liturgico di ogni congrega Sabbat.
Il Grande Ballo ha luogo nella notte della vigilia di Ognissanti, e ci si aspetta che tutti i membri del Sabbat in città vi partecipino - arrivano a vele spiegate anche i branchi nomadi che non vogliono perdersi la festa. I membri di rango più elevato presenti in città sovraintendono al tutto, e i sacerdoti più rinomati aprono le celebrazioni. Il Ballo si tiene in un luogo pubblico in quanto è importante che avvenga sotto gli occhi del maggior numero di mortali possibile. Essendo un evento mondano di primaria importanza Lasombra,Tzimisce e gli antitribù dei Ventrue e dei Toreador si sentono spesso chiamati in causa per organizzare al meglio le cose. Gli abiti più spettacolari sono quasi sempre sfoggiati da anziani Tzimisce, ma non è insolito che un Toreador Antitribù si accordi con uno Tzimisce per farsi cesellare il volto o parti del corpo - veri e propri costumi “organici”. Si dice che il reggente stesso abbia fatto modellare 50 mortali a sua immagine proprio per una occasione simile, sostenendo di voler essere “dovunque,parlare con tutti e lasciare una indelibile impressione”. Al Grande Ballo si consacra anche un Banchetto di Sangue. L’abbeveratoio,così lo chiamano i giovani, sfrutta gli stessi luoghi in cui si svolgono le altre celebrazioni collettive.
L’evento più importante che fa decollare la festa a mezzanotte, è la rappresentazione teatrale di un episodio della leggenda o storia vampirica. Questa pièce può riguardare qualsiasi cosa, dall’omicidio di Abele alla raffigurazione scenica dei segni e portenti della Ghenna. Dopo la fine del dramma storico, tutti i Sabbat presenti si dirigono al Banchetto di Sangue per una speciale versione del Bagno di Sangue.
Alla conclusione del Bagno, i Sabbat si scatenano in una danza che celebra la non vita, accompagnata da musica assordante bevendo dalle Vene appese. Molti dei partecipanti cadono in frenesia, trascinati dalla violenza della danza e dalla vista,dall’odore,dalla presenza del sangue che si coagula dul pavimento,che imbratta le pareti e inzuppa i tappeti, mentre l’alba si fa sempre più vicina.
Quando tutto si conclude i ghoul del Sabbat hanno il compito delle pulizie.

Giuramento di Lealtà

Il Giuramento di Lealtà è una promessa fatta da ciascun membro del Sabbat.Spesso viene recitato all’unisono dall’intero branco, prima di condividere la Vaulderie. Arcivescovi e Cardinali possono ordinare ai nuovi membri del Sabbat di recitare il Giuramento, prima di essere riconosciuti. Nei casi in cui il Giuramento è semplicemente declamato, e non è seguito dalla Vaulderie, il punto V si tralascia.
”I Io ero vivo, e camminavo al sole. II Io ero morto, e vivevo nella terra. III Io sono nel mezzo, e vivo nella notte. IV Attraverso Caino, Io sono ciò che sono. Attraverso il Sangue, la vita ritorna a me. Attraverso il Sangue, posso ricordare la mia morte. V Io giunsi da voi liberamente, e dedicai me stesso agli obiettivi della Setta. In cambio mi sono stati assegnati duri incarichi da svolgere, ed una Fratellanza da onorare. VI Io sono leale con i miei Fratelli, il branco e la Setta. Se dovessi rivelarmi sleale, che i Fratelli mi torturino, che i Fratelli facciano a pezzi il mio corpo, che mi brucino fino a far rimanere le sole ceneri, che disperdano le mie ceneri al vento, e dimentichino per sempre il mio nome e il mio viso. VII Per provare la mia lealtà, ho mescolato il mio Sangue a quello dei miei Fratelli, ed ho bevuto il loro Sangue col mio”.
Solitamente il Giuramento è officiato una sola volta l’anno, durante il solstizio d’estate, o quando nuovi membri sono stati ammessi nel branco. Per lo svolgimento del rito sono necessarie tre stanze comunicanti. La prima stanza è completamente dipinta di giallo, ed è ben illuminata; rappresenta il mondo dei viventi e la luce solare. La seconda stanza è completamente marrone, ed è priva di ogni fonte luminosa. Rappresenta il mondo dei morti e la terra. La terza stanza è completamente dipinta di nero; dev’essere poco illuminata, e deve avere un tavolo al centro, con sopra un recipiente per il sangue dei Cainiti ed un coltello. Tutto il branco, ad eccezione del prete, inizia il rito nella prima stanza. Il primo vampiro inizia a recitare il punto I del Giuramento e si sposta nella seconda stanza, dove si ferma e recita il punto II, per muoversi nella terza stanza. Una volta lì il vampiro recita il punto III. Il prete, che si trova già nella terza stanza, ordina al vampiro di avvicinarsi al tavolo e recitare il punto IV, per poi versare una parte della propria Vitae nel recipiente usando il coltello, e recitare il punto V. A questo punto il prete ordina al vampiro di sedersi e recitare il punto VI del Giuramento, ed il secondo vampiro del branco può iniziare il suo viaggio. Quando la Vitae di tutto il branco è stata versata nel recipiente, sarà il prete a recitare il Giuramento, versando il suo sangue e mescolandolo a quello degli altri. Il prete recita ora il punto VII, passando il recipiente al vampiro alla sua sinistra. Questi a sua volta recita il punto VII, beve e passa oltre. La cerimonia prosegue così finché tutto il branco non abbia preso parte alla Vaulderie.

Caccia Selvaggia

La setta custodisce gelosamente i propri segreti, e uno dei crimini più grandi è macchiarsi di tradimento. Un membro che rileva al nemico informazioni riservate viene punito con una severità senza paragoni.
Quando un Sabbat lascia trapelare notizie di vitale importanza, il sacerdote può invocare contro di lui la Caccia Selvaggia. Essa è simile alla Caccia di Sangue praticata dalla Camarilla, ma ha termine con la distruzione del traditore come pure chiunque - Fratelli o Mortali - possa essere cenuto a conoscenza dell'informazione. Tutti i Sabbat del territorio sono invitati a partecipare, e ci si aspetta che lo facciano. Nulla è più importante della buona riuscita della Caccia Selvaggia. Ovviamente, la gravità della Caccia, dipende dal traditore in questione: ogni branco è tenuto a fare pulizia se si tratta di qualcuno dei suoi ranghi, mentre voltagabbano di alto profilo ricevono attenzioni di arcivescovi,prisci, cardinali e tutti coloro che li servono.
E' un fatto di pura necessità: chiunque abbia trasmesso o appreso conoscenze proibite sul Sabbat deve essere distrutto, anche per rendere manifesto di quanto il tradimento sia intollerabile per la setta. Il sacerdote riunisce i Sabbat locali e li invita formalmente alla caccia, si pone di fronte ai branchi partecipanti, ognuno dei quali è schierato dietro al proprio capo che di solito è il più famoso o alto in grado sacerdote di esso, e chiede a turno:"Sei venuto liberamente alla guerra, ti carichi di questa nobile causa e non ti fermerai sino a quando il sangue del nostro nemico sarà versato?". I capi rispondono con un potenere :"Così è!". Soltanto dopo che si è dichiarata la partecipazione alla caccia il sacerdote svelerà l'identità dell'obiettivo, chi si ritira subisce una tremenda umiliazione.
Una volta catturato, il traditore viene impalato ed immobilizzato. Il branco lo conduce davanti al ductus,sacerdote o vescovo, che enuncia i crimini ai compagni: a quel punto si può tormentare il colpevole in qualunque maniera - ferri bollenti, Vicissitudine e mutilazioni sono le forme meno creative. Alla fine il branco annienta il traditore gettandolo tra le fiamme in una pira consacrata. Dopo che ha ottenuto ciò che meritava, il Sabbat si dedica alla caccia di coloro che sono venuti a conoscenza dei segreti o che sono stati coinvolti in altro modo. La giustizia del Sabbat è implacabile e sommaria, la setta non si ferma davanti a nulla per garantire la propria sicurezza. Un vampiro preso di mira da una Caccia Selvaggia è da considerarsi da subito non più membro del Sabbat e non potrà MAI più fare parte della setta.

IGNOBILIS RITAE

Esistono infiniti Ritus nel Sabbat, alcuni non sono mai neanche stati scritti, dato che si tramandano a voce da Sire a Infante o che sono stati sviluppati solo in determinate città e variano da branco a branco e da sacerdote a sacerdote.

Legame Spezzato

Dato l'inizio del reclutamento da parte della setta di nuovi potenziali membri da strappare alle file della Camarilla,gli Tzimisce hanno studiato un rituale per spezzare i vincoli, i legami di sangue che questi Cainiti hanno con i propri sire della setta avversaria o comunque per dare quella cosa tanto declamata dal Sabbat quale la Libertà. Il rito è molto simile alla Vaulderie, serve una grande coppa si legno di noce che dovrà dapprima rimanere immersa nel sangue di un anziano per un'ora durante una notte di luna piena, dopo sarà riempita con il sangue di due potenti fratelli (Almeno delle seste o quinte generazioni) che si incideranno i polsi tramite un coltello sacrificale che sarà poi passato al Cainita che sta subendo il rituale che dovrà leccarlo per togliere la Vitae dalla lama. Il Sacerdote di Branco pronuncerà poi alcune parole sottovoce in una lingua arcana, per vedere che il processo sta andando a buon fine per un attimo il sangue nella coppa mostrerà,come formata dal linee e strisce di Vitae, una catena; l'ultimo passo sarà strappare l'occhio sinistro di uno dei fratelli che ha donato il sangue e quello destro dell'altro che posti nella coppa misticamente si scioglieranno in essa. Il rituale sarà compiuto e il Cainita interessato dovrà bere tutta la Vitae, essa provocherà forte dolore come se bruciasse qualcosa all'interno del corpo del fratello stesso, tale male durerà quindici minuti per ogni livello di legame di sangue che ci sarà da spezzare. Data l'agonia che proverà il Vampiro c'è possibilità che finita esso cada in Frenesia, è ben consigliato chiuderlo da qualche parte o incatenarlo saldamente ad un muro.

Reliquario di Vitae

Il sacerdote prende un normale oggetto e vi immagazzina un certo ammonatare di Vitae che può essere usata in seguito (sia per il nutrimento che per qualunque altro scopo che richieda il sangue). Qualsiasi Fratello o ghoul può ricorrere alla Vitae immagazzinata, non solo il sacerdote, anche se la persona che usa il sangue deve sapere che si trova nell'oggetto.Non c'è un ammonatare specifico di Vitae massima che si può immettere in un oggetto.Il sangue deve provenire dal sacerdote; questo rituale può essere usato solo una volta sul singolo oggetto usato e qualsiasi oggetto può contenere il sangue con la grandezza minima di un anello che deve avere una pietra incastonata almeno. La Vitae persiste per un tempo indefinito fino a quando non viene consumata, per usare il sangue occorre che l'oggetto venga portato alle labbra oppure che sia tenuto molto stretto da permettere che il liquido contenuto passi al corpo. Questa Vitae è "neutrale", nel senso che il Fratello o il ghoul o chi che sia che si nutre non viene assoggettato dal legame di sangue. Il Sacerdote per rendere effettivo il ritus deve lasciare l'oggetto in una sua veste per una intera giornata sfiorandolo almeno per tre volte, giunta la notte dopo aver pronunziato alcune parole in una lingua dei tempi antichi si inciderà il polso sinistro mentre esso è illuminato dalla luce di una candela nera. Da li il sangue verrà immagazzinato.

Nozze Rosse

Disprezzato da un certo Sabbat come mantenimento umano, questa è essenzialmente una cerimonia di unione che annuncia al Branco nell'insieme che due di loro desiderano unirsi per tutta la durata della loro non vita. La natura della cerimonia può variare da una piccola riunione informale ad una grande cerimonia, con relativo invito e successiva Festa per gli ospiti. Gli anelli (o il ciondolo, a scelta) sono scambiati solitamente davanti al Priest o al Sacerdote del Branco, che li dichiara uniti in nome di Caino, con una antica formula che solo lui conosce. Le coppie allora bevono da un vaso, preparato appositamente per loro, che contiene la loro vitae e che funge da Vaulderie potente (entrambi guadagnano 2 punti l'uno verso l'altro nel Vinculum, per un massimo di 10 punti). I due cainiti indossano tradizionalmente una tunica rossa, mentre il Sacerdote indossa una tunica bianca.

Elogio del degno

Questo rito si svolge in onore di un membro del Branco che ha realizzato un'abilità grande, una vittoria gloriosa o un'altra particolare abilità degna di essere premiata. Questo Ritus è normalmente corto e diretto. Il celebrato racconta la sua storia davanti a tutto il Branco e dopo il suo racconto, il Priest (o il Sacerdote di Branco) loda davanti a tutti i fratelli e le sorelle il suo successo, elogiandolo. La cerimonia termina, come di consueto, con una Vaulderie e un Banchetto di sangue. Il destinatario del Ritus ovviamente guadagnerà, attraverso questa cerimonia, la stima e il prestigio fra i fratelli e le sorelle di Branco.

Purificazione

Effettuato frequentemente dal Sabbat prima di un altro Ritus importante per purificare e pulire il Vampiro prima di tale cerimonia, ma anche per dargli una probabilità di meditare e di mettere a fuoco l'importanza del rito a cui egli dovra' partecipare. La natura esatta di questo Ritus varia da branco a branco. I branchi, fondati in particolare da un Priest Lasombra, favoriscono spesso una cerimonia tipo quella dei cattolici, dove il Priest purifica il Vampiro con olio ed incenso. I branchi nomadi dipingono invece il Vampiro, ispirandosi alle cerimonie dei Nativi Americani dove il vampiro viene dipinto con i simboli sacri, mentre un intruglio di erbe, anch'esse sacre, viene bruciato nei quattro punti cardinali.

Rito di Fedeltà
(o Allegiance Ritus)

Prima di essere accettato ai Ritus, un Vampiro già abbracciato ma non ancora facente parte del Branco deve fare prima il Rito di Fedeltà. Questo ritus è particolarmente importante, e viene praticato quasi sempre per chi abbandona la Camarilla in favore del Sabbat. Il Rito di Fedeltà è lungo e complicato e può durare per i mesi o addirittura gli anni precedenti, e comunque fino a quando alla Recluta non viene permesso di partecipare ai Ritus e viene accolto favorevolmente come membro effettivo del Branco. L'iniziazione consiste nell'impianto di un contrassegno segreto sul corpo del Vampiro *disertore* (un tatuaggio, una cicatrice, un marchio, ecc.) con l'uso della Disciplina della Vicissitudine, in modo che esso sia permanente. Prima della partecipazione a un qualsiasi ritus, l'iniziato deve sedersi o alzarsi in piedi sempre dietro gli altri partecipanti, specie durante gli Auctoritas Ritae. Deve bere per ultimo alla Vaulderie e non può contribuirvi con la sua vitae. Non può leggere ad alta voce o discutere i passaggi dal libro di Nod. Il tempo occorrente a confermare la sua iniziazione al Sabbat viene reso quindi lungo e particolarmente difficile, proprio per mettere alla prova la sua robustezza e spiritualità, ma soprattutto la sua fedeltà al Sabbat.

Prova del dolore

Il Priest, o il Sacerdote del Branco che lo effettua, usa tale ritus, che e' molto faticoso oltre che doloroso, per esaminare quanto sia forte lo spirito del membro del Branco che si sottopone a tale prova. Il rituale è usato o per scelta o come forma di punizione. Ci può essere tutta una serie di motivi per i quali viene usata questa prova. Inoltre, nel branchi sabbatici ci sono modi diversi di effettuare questo rito. Alcuni esempi di prove sono: 1) la prova indiana del Palo (dove il Sacerdote o il Priest che effettua il Ritus appende il vampiro ad un palo al crepuscolo ed egli rimane legato ad esso e immobilizzato fino a che non lo liberano, appena prima dell'Alba. (Alcuni sacerdoti davvero brutali liberano il corpo della vittima del Ritus dal palo prima dell'alba per sottoporli ad altre prove altrettanto sfibranti) 2) la prova del Fuoco (consiste nella bruciacchiatura rituale di parti del corpo della vittima da parte del Priest o del Sacerdote del Branco) 3) la prova del Digiuno.... Ogni prova del dolore comunque varia a seconda del carattere del Priest o del Sacerdote di Branco che effettua il Ritus. Infatti sono molte le svariate forme di tortura che vengono usate per questo rito.

La Danza del Sole
(detta anche Danza Macabra o Ballo del Sole)

La Danza del Sole verifica la resistenza ed il coraggio del Cainita. Il Sacerdote effettua questa cerimonia all'esterno del Rifugio della Setta. L'intero Branco partecipa al Ritus per mostrare il proprio coraggio: la prova consiste nel vedere chi riesce a restare all'aperto il più a lungo possibile, a mano a mano che il Sole sorge e con esso l'Alba. Durante il Ritus, il Branco dei vampiri rotea in un ballo ipnotico intorno ad un'iscrizione simbolica di un Sole ardente dal tramonto all'alba, senza pausa, fino a che non sprofondano tutti a terra, in mucchi esanimi, coperti di sudore e di sangue. Il ritus avviene sempre durante la Luna Piena ed i membri del Branco si vestono solitamente in maschera per l'occasione, coprendosi anche il volto con mascherine macabre, raffiguranti spesso la morte, o tingendosi il viso di rosso. Un Banchetto di sangue spesso segue la Danza del Sole, poiche' i vampiri devono recuperare tutta l'energia spesa durante il rituale. Non è raro per i partecipanti arrivare alla frenesia...o addirittura alla fine della propria esistenza. Molti vampiri trovano la Morte Ultima durante questo Ritus, che è davvero pericoloso per un cainita.

Unione

Anche se molti del Sabbat guardano male questo scambio di promesse e di giuramenti di Vero Amore, alcuni ne sono invece attratti. In modo particolare, quindi, questo Ritus e' molto richiesto dai membri più romantici della Setta. Il limite principale alla diffusione di questo Ritus è stato che i sacerdoti stessi rifiutano di officiarlo o insegnano il Ritus a pochi eletti. L'unico requisito fondamentale dell'Unirsi è lo scambio del sangue fra gli amanti, non in un Vaulderie, ma direttamente l'uno con l'altra. Oltre quanto detto, i particolari variano di branco in branco e da sacerdote a sacerdote e qualcosa di queste *nozze bianche* attira le fantasie più scure dello Tzimisce anziano o i giovani, fra cui il virgineo Toreador, che potrebbero in teoria esserne attratti. Dopo tre scambi di vitae in tre volte diverse gli amanti saranno legati l'uno all'altro, ma questo in nessun modo interesserà il Vinculum che possono tenere con altri della Setta tramite la Vaulderie.

La Benedizione delle Armi

Per la Camarilla, la guerra è un aspetto di praticabilità; per il Sabbat è una Sacra Crociata. Prima di qualsiasi incursione principale o battaglia prevista, il Priest di un Branco puo' benedire le armi dei suoi fratelli ogni volta col sangue della Vaulderie. Questo Ritus segue ovviamente quello della Vaulderie ed il Sacerdote spalma una piccola parte restante del sangue dei fratelli sulle armi trasportate da ciascuno dei membri del Branco. L'arma da benedire è scelta individualmente da ogni membro del Branco ed è invariabilmente quella che essi usano più spesso. Nel caso di una battaglia importante, un branco può essere abbastanza fortunato da avere le armi benedette da un Vescovo o da un Arcivesco.

Racconti di Valore

Molti Branchi, particolarmente quelli nomadi, sono molto antichi. Infatti, certi Branchi sono piu` vecchi di tutti gli altri. Mentre il Sabbat va e viene, il branco dura affinché qualcosa del passato dei suoi membri possa sopravvivere. Lo scopo di questo rituale e` di preservare le memorie dei membri anziani ed insegnare ai nuovi membri il senso del patrimonio, instaurarando in essi un senso di appartenenza a qualcosa di piu` grande del singolo individuo. Questi eventi valorosi saranno all’inizio raccontati dal Sacerdote, ma successivamente qualunque membro potrà aggiungere la sua storia, anche se normalmente si tratta dei membri piu` anziani che ricordano gli eventi in questione. I racconti in se` sono resoconti e storie del Branco raccontate oralmente. I fondatori, le vittorie, i membri caduti ed i piu` grandi successi. Lo scopo sta principalmente nell’istaurare un senso di storia e di spirito di gruppo nei membri piu` giovani. L’accuratezza storica non e` poi cosi` importante, e col tempo i fatti tendono a diventare piu` esagerati e distorti. Anche se colui che racconta fa un errore e` considerata maleducazione interromperlo per correggerlo. Generalmente non c’e` un sistema per questo rito. Pero’, il Sacerdote che effettua il rito potrebbe aggiungere un punto temporaneo ai tiri di coraggio degli ascoltatori dopo una storia particolarmente emozionante, specie se si trovano loro stessi nella stessa situazione. Per esempio un neonato attaccato dai lupini potrebbe ricevere un bonus se in passato ha sentito un racconto di come il fondatore del Branco ne distrusse un intero branco e sopravvisse alle terribili ferite ricevute.

Rito di Trasferimento

Di tanto in tanto, per qualunque ragione, un membro del Branco decide di lasciarlo per unirsi ad un altro. Forse il conflitto di personalità e` cosi` forte anche a causa della Vaulderie, forse un nomade vuole unirsi ad un Branco fisso, ed uno di citta` viaggiare. Qualunque siano i motivi, lo scopo del Rito e` di annunciare formalmente la partenza di un membro ed il suo unirsi ad un nuovo Branco. Entrambi i Branchi si uniranno assieme ed il Sacerdote del Branco “uscente” eseguira` il rito. Cio` consiste praticamente nel lodare il membro ed ascoltare le sue “virtu’ “, punti di forza e successi e dire al nuovo Branco di trattarlo con il rispetto e l’onore che si merita. Se la partenza e` dovuta ad un litigio o a qualunque altro motivo, ci si aspetta da entrambi i Branchi di parlare e spiegare il problema e di come esso ora fa parte del passato. L’idea e` di non lasciare alcun brutto rapporto. Spesso il nuovo Branco effettua un pagamento simbolico, teoricamente un compenso per la perdita del membro al vecchio Branco. Questo pagamento e` fatto normalmente in forma di sangue collettivo in un calice o qualunque contenitore, ma puo` essere di tutto. Normalmente, subito dopo, il Sacerdote del nuovo Branco effettuerà il rito di accettazione.

Miti Urbani

Questo e` quasi un gioco; un test di coraggio e capacita` di esprimersi. Nei termini piu` semplici ogni membro del Branco, a turno, racconta una storia paurosa. Ovviamente, essendo membri del Sabbat, ci vuole qualcosa di veramente incredibile per spaventare gli stessi, ma in una setta cosi` ricca di superstizione e rituali, cresciuta osservando gli spettri di Infernalisti ed Antidiluviani, la gamma di materiali da cui scegliere e` molto vasta. Preferiti sono i racconti atroci di candidati manciuriani, spettrali storie erotiche di seduttrici infernali e – la chicca, quando il Sacerdote e` in gamba – i tenebrosi resoconti riguardo a “divoratori di anime”.

Caccia alla Volpe

Come allenamento per le Cacce Selvagge e le Campagne di Guerra, e a volte semplicemente per divertirsi, certi Branchi si danno la caccia l’un-l’altro. Tirano a dadi per vedere (o scommettono) su chi sara` la “volpe”, ed il Sacerdote attua una versione molto stringata del rituale della Caccia Selvaggia o della Campagne di Guerra... I cacciatori poi fanno pausa per mangiare e lasciano alla volpe un’ora per fuggire. Appena la caccia e` avviata, niente puo` fermarla. Ogni cacciatore porta con se un certo numero di paletti. Lo scopo della caccia e` impalettare la preda, o addentarle il collo per un totale di 5 punti. (la volpe e` tenuta a essere onesta). La volpe vince se puo` evitare tutti i cacciatori od eliminarli allo stesso modo. La caccia finisce (normalmente) quando la volpe e` stata catturata, o (a volte) quando i cacciatori sono tutti ‘morti’. Certi branchi adottano una regola bonus dove, ogni ‘sabotatore’ (un umano che attivamente e sostanzialmente interferisce con la volpe od un cacciatore) viene fatto sparire e riceve l’Abbraccio appena la caccia e` conclusa.

Il Diritto di Esecuzione

Una delle responsabilità piu` dolorose di un Branco Sabbat consiste nell’esecuzione di un membro che tradisce il Branco o la Setta, e giustamente questo rito e` il piu` solenne di tutti gli “ignoblis ritae”. Molti Branchi trovano incredibilmente difficile attuare questo rito e spesso preferiscono farlo officiare da un Vescovo di un altro Branco. Questo e’ visto come un modo per esonerare il Branco dai crimini del compagno. Il rifiuto di permettere al Branco di attuare l’esecuzione e’ visto come un insulto, ed una tacita accusa di colpevolezza-per-associazione. Il condannato e` portato davanti al Branco, quasi senza ombra di dubbio legato mani e piedi.
Il Branco condivide una Vaulderie con il condannato, che riceve il sangue del Branco, ma non contribuisce con la sua vitae, il marchio della sua vergogna. Il Sacerdote poi lo passa ai compagni, ed unge i membri del Branco con la vitae, e ognuno afferma la propria dedizione alla causa. Il Branco forma un cerchio attorno al condannato, che in certi branchi riceve la possibilita` di fare un discorso finale – o fare una confessione nei casi dei branchi pellegrini – e cosi` fare pace con i propri compagni prima della Morte Ultima. Questa opportunita` puo` essere comunque rifiutata. Il Sacerdote (o il Ductus) poi pianta una spada nel terreno dietro al condannato, ed il Branco volta le spalle al loro compagno emarginato. Il compagno che poi deve dare il colpo mortale alla vittima si gira e prende la spada. Decapita il condannato – porta sfortuna se ci mette piu` di un colpo – ripianta la spada in terra, poi ritorna al suo posto nel cerchio. Il Branco poi si gira, guarda il corpo, e piange per il compagno caduto. L’atto e` compiuto dalla mano del Branco, non da un membro, almeno non apertamente, nessuna colpa e` mai data a colui che compie l’uccisione. L’esecutore non e` mai nominato, anche se gli altri membri sanno chi ha recato il colpo fatale. La lama in se stessa non sopravvive il Rito, viene spezzata e messa a riposo assieme al defunto. Il rito varia da Branco a Branco, con vaste differenze ai diritti concessi al condannato nei suoi ultimi attimi – alcuni arrivano persino a tappargli la bocca, mentre altri gli permettono di starsene libero ed offrire la sua testa volontariamente – l’arma d’esecuzione ed il metodo a disposizione. La maggioranza dei Branchi usa una spada, ma altri un’ascia, o perfino – se i membri del branco dimostrano tutti portentosa forza fisica – una fine "garrotte" .Tutti comunque, nel protocollo, tagliano la testa; il Diritto di Esecuzione garantisce una morte rapida e pulita, completamente diversa dai selvaggi Banchetti di Sangue. Certi Branchi usano un’arma da rituale preparata appositamente, selezionata solamente per l’uccisione, mai usata prima o dopo, e benedetta dal sangue del Branco. Altri usano l’arma del condannato stesso, se ce l’ha, mentre altri fanno portare ai propri membri le loro armi preferite. In questo caso, l’identita` dell’esecutore e` rivelata dall’arma che giace assieme al corpo, ma e` considerato brutto parlarne successivamente. Appena il condannato e` morto, certi Branchi lo seppelliscono con tutti gli onori, o bruciano i resti su una pira, ammesso che l’eta` del corpo lasci qualcosa da cremare o ardere. Il rito dell’esecuzione e` spesso ricordato con una targa, particolarmente nei Branchi nomadi. La lama assassina e` sempre disposta accanto ai resti del fratello ucciso.

Verita' Svelata

Questa prova serve per dimostrare l'onesta' di un cainita. Se il Sacerdote non crede sincera l'affermazione di un Membro del Branco, scrive le parole dette dal cainita con lo stesso sangue di lui su un papiro, o pergamena o foglio di carta semplice, che viene poi dato alle fiamme. Se il fumo che esce dal foglio bruciato e' nero, il cainita ha mentito, se e' bianco ha detto la verita'.
 
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